La eiaculazione precoce è una condizione molto diffusa nella sfera maschile. Circa il 20- 40% degli uomini lamenta un disturbo riconducibile alla definizione di eiaculazione precoce.
Risulta complesso tracciare con precisione i limiti e gli ambiti che inquadrano esattamente il disturbo delle eiaculazioni precoce. Alcuni autori parlano di numero di spinte, ossia di movimenti coitali utili al raggiungimento dell’orgasmo; per altri, invece, deve essere stabilita in senso temporale, ossia il tempo impiegato dal momento della penetrazione vaginale al momento dell’eiaculazione vera e propria ( massimo 2 minuti). Bisogna distinguere e inquadrare la eiaculazione precoce primaria dalla eiaculazione precoce secondaria. Quest’ultima è una sintomatologia insorta non dai primi rapporti sessuali ma successivamente nel tempo. Solo un’accurata anamnesi ci permette capire la differenza tra la eiaculazione precoce primaria life Long da quella secondaria e di valutare se ci siano stati cambiamenti negli ultimi tempi, in termini di: durata del rapporto, difficoltà manifesta nel controllo dell’eiaculazione, disagio e ansia da prestazione durante un rapporto sessuale penetrativo.
In primis, bisogna escludere le cause dell’eiaculazione precoce più svariate in campo andrologico, come: infezioni, infiammazioni della ghiandola prostatica, fattori psicologici o relazionali, presenza di coppie disfunzionali; ma anche l’adattamento a una nuova partner, disturbi della personalità o abuso di sostanze stupefacenti o di alcol, depressione. Ma soprattutto va esclusa la presenza di un deficit erettivo primario, che rappresenta il primo indizio in caso di eiaculazione precoce.
Una volta inquadrata la problematica, unitamente a un percorso psicologico, si può far ricorso a una serie di presidi medici di tipo topico o anche farmacologico orale, che possono aiutare il paziente ad attenuare il sintomo stesso fino a ricondurlo nell’ambito della normalità.
I rimedi più frequenti sono il ricorso agli anestetici locali come la lidocaina o la prilocaina; o anche l’assunzione di farmaci e l’assunzione di antidepressivi triciclici, che prolungano la durata di un rapporto, posticipando l’eiaculazione. Tra questi: la fluoxetina, la sertralina o la lomipramina. È essenziale che all’uso farmacologico si associ una terapia riabilitativa, di tipo sessuologica, una terapia psicodinamica o terapie alternative di supporto. In alcuni casi, dopo aver valutato correttamente l’indicazione, potrebbe essere utile la circoncisione terapeutica, associata a neurotomia glandulare. Questa pratica chirurgica riduce la ipersensibilità del glande e rappresenta un valido rimedio per la cura dell’eiaculazione precoce.